La differenza tra indennizzo e risarcimento

La differenza tra indennizzo e risarcimento è molto chiara e ben definita. Il risarcimento viene imposto dalla legge per riparare ad un danno ingiusto. L’indennizzo, invece, è previsto in tutti quei casi in cui non si può parlare di danno ingiusto – e quindi non ci sarebbe alcun obbligo al risarcimento – ma viene ritenuto comunque opportuno che il soggetto leso riceva una somma, in modo da riequilibrare una situazione che rischierebbe di diventare ingiusta.

Cosa fare in caso di danno ingiusto

In diritto si definisce “danno ingiusto” una qualunque lesione degli interessi che sono tutelati dall’ordinamento giuridico. Tra i danni ingiusti possiamo annoverare la lesione dei diritti di credito e la lesione di interesse legittimo (la violazione della Pubblica Amministrazione di regole, poste al fine di tutelare l’interesse generale). Un danno ingiusto può essere causato dalla lesione dei diritti assoluti (diritti reali e diritti alla persona), dalla lesione di situazioni di fatto protette dall’ordinamento e dalla turbativa delle trattative precontrattuali. Viceversa non è punibile in qualità di danno ingiusto quel disagio che è stato arrecato con il consenso del danneggiato, che è causato nell’esercizio di un proprio diritto, per legittima difesa oppure nell’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine della Pubblica Amministrazione.

Il risarcimento danni

I legali dello studio Nuovi Avvocati sono esperti nel fornire la propria assistenza per ogni tipo di incidente avvenuto per causa di terze parti e per cui la legge preveda un risarcimento danni. Per assicurare un’assistenza del tutto trasparente, gli avvocati forniscono al cliente le prime informazioni senza richiedere alcun compenso. Viene dato così tempo alla persona di decidere in piena autonomia se desidera procedere per vie legali o meno. Nel caso in cui si vogliano richiedere i danni è sempre opportuno inviare una diffida, al fine di tentare una risoluzione bonaria della vicenda. Il danno andrà quantificato senza eccedere in richieste spropositate. Il risarcimento danni deve essere inviato tramite una comunicazione che assicuri la prova di avvenuto ricevimento come ad esempio una posta elettronica certificata (PEC), una lettera consegnata a mano oppure una raccomandata A/R. Il termine di prescrizione per la richiesta di risarcimento varia dai 10 ai 2 anni.

La richiesta di risarcimento danni deve essere comprovata

Come già detto, il danno può essere risarcito solo se ingiusto e per inoltrare la richiesta di risarcimento danni il danneggiato deve: provare l’esistenza del danno ed il fatto che questo derivi dall’atto negligente di una terza persona. In linguaggio tecnico si afferma che il danneggiato deve “provare la colpa dell’agente”. È bene ricordare, infine, che il danno viene risarcito solo se esso è una conseguenza diretta ed immediata del comportamento del danneggiante. Chi intende dunque portare avanti una richiesta di risarcimento danni, deve sempre dimostrarne il nesso causa effetto.